Scoprire i funghi

I funghi (Fungi, Linnaeus 1753, dal latino) o miceti (dal greco μύκης, mykes) sono un regno di organismi eucarioti, da unicellulari a complessi, a cui appartengono anche i lieviti e le muffe. Il regno comprende più di 100.000 specie conosciute, benché la diversità sia stata stimata in più di 3 milioni di specie.[1]

Classificati scientificamente da Linneo come Piante, i funghi sono stati poi elevati al rango di regno da Nees nel 1817 e da Whittaker nel 1968. Altri organismi storicamente classificati come funghi sono tuttora di classificazione incerta: Thomas Cavalier-Smith ha proposto un sesto regno, Chromista, comprendente le classi dei Hyphochytridiomycetes e Oomycetes. I moderni studi molecolari hanno contribuito a produrre un ordinamento sistematico più obiettivo, basato sulla filogenesi, che promette un maggior grado di stabilità.

La disciplina che studia i funghi si chiama micologia.

Caratteristiche
Muffe sulla superficie d’una soluzione di amido; la maggior parte delle muffe sono rappresentanti degli Ascomycota. Tra i generi più noti Aspergillus e Penicillium

Gli organismi del regno dei funghi sono accomunati dalle seguenti caratteristiche:

alimentazione eterotrofa: i funghi si nutrono di sostanze organiche elaborate da altri organismi
mancanza di tessuti differenziati e di elementi conduttori di linfa
sistema riproduttivo tramite spore, e non attraverso uno stadio embrionale come animali e piante

Al regno dei funghi appartengono inoltre organismi eterotrofi riproducentisi da spore, da molto semplici, unicellulari a più complessi, pluricellulari con struttura vegetativa eventualmente organizzata in cellule formanti strutture, e non differenziate in tessuti, filamentose dette ife o micelio primario.

A differenza delle cellule vegetali, che hanno una parete costituita prevalentemente da cellulosa, la parete cellulare dei funghi è costituita da differenti glucani (β-glucani non cellulosici prevalentemente) e da un altro polisaccaride, la chitina, polimero dell’aminozucchero N-acetil-glucosamina, presente anche nell’esoscheletro degli artropodi[4]. La chitina, rispetto alla cellulosa è molto più resistente alla degradazione microbica. In passato i polisaccaridi strutturali chitinosi venivano chiamati micosina.

Riguardo ai polisaccaridi di riserva, i funghi possono accumulare, analogamente agli animali, sostanze di riserva energetica sotto forma di glicogeno, differentemente dai vegetali che utilizzano l’amido. Le cellule che costituiscono le ife possono essere mono o polinucleate e possono essere divise da setti. La presenza o meno dei setti è una caratteristica distintiva di alcuni gruppi di funghi rispetto ad altri. Negli Zigomiceti, infatti, le ife non sono settate, cosa che invece è presente negli Ascomiceti, nei Basidiomiceti e nei Deuteromiceti.

Il setto può essere:

  • intero, senza poro;
  • perforato, con poro centrale che consente il passaggio del protoplasma e di organi cellulari:
    a barile o doliporo, con poro circondato da un bordo costituito da fibre di chitina che arriva a formare una struttura cilindrica (presente in alcuni gruppi di Basidiomiceti).

Le ife si sviluppano all’interno del substrato di crescita fino a formare un reticolo intrecciato detto micelio.
Una delle caratteristiche di alcuni funghi è quella di emettere luce, come ad esempio la clitocibe dell’ulivo (Omphalotus olearius), che si illumina per via delle lamelle bioluminescenti.